La Sopravvivenza Di Colby: Una Vita Appesa A Un FILO.

 Colby era sempre stato il tipo avventuroso che amava la natura selvaggia e, all'età di 25 anni, lavorava già come istruttore per la National Outdoor Leadership School. Nell'estate del 1992 la sua natura avventurosa ha portato lui e 2 amici, Walter e Kellog, a tentare una scalata fino alla cima del Monte Foraker, una montagna alta 5300 metri situata nell'Alaska centro-meridionale.


La salita iniziale andò bene, ma a un certo punto, quando si stavano avvicinando a una grande parete rocciosa, il tempo ha iniziato a cambiare. La visibilità stava calando velocemente e il vento aumentando, poi Coombs sentì la corda allentarsi, alzò rapidamente lo sguardo e vide un'onda di neve che lo investì senza pietà. svenne all'istante.


Quando si  svegliò si  rese conto che erano trascorse 6 ore. ora si trovava circa 240 metri più in basso rispetto a quando la valanga lo aveva colpito. Stava anche penzolando dalla sua corda di sicurezza ed era dolorante, essendo a malapena in grado di muovere un piede e come se non bastasse, il suo zaino era sparito.


Scoprì che la fune di sicurezza a cui tutti e 3 erano collegati, aveva colpito un pezzo di roccia sporgente sopra di loro, fungendo da ancora di salvezza. Coombs era su un'estremità della corda, mentre il suo amico Walter, come un contrappeso, dall'altra. Per quanto riguarda Kellogg, sembrava che durante la caduta si fosse disconnesso e caduto più in basso.


Coombs potè intuire che Walter era morto: il suo viso era così congelato che non riusciva a distinguere i suoi lineamenti. Riuscì a oscillare su una sporgenza e trovò il sacco a pelo di Walters, nel quale si arrampicò e vi si addormentò.

 



Quando si svegliò si calò in corda doppia su una sporgenza più bassa, dove trovò il corpo di Kellogg, quindi trascorse i successivi 2 giorni  cercando di riprendersi abbastanza per scendere dalla montagna, e raccolse qualsiasi attrezzatura utile sparsa nella neve.


Quando fu finalmente pronto per provare a scendere, trascorse i successivi 6 giorni spostandosi lentamente lungo il pendio, fermandosi di tanto in tanto per bere e per cercare di affrontare il dolore al piede. Coombs aveva una scapola rotta, una caviglia fratturata e 2 vertebre andate nel collo.


In qualche modo è riuscito ad andare avanti, affermando in seguito di essersi ispirato a Dio e di essersi anche costretto a uno stato mentale "di sopravvivenza a tutti i costi". Dopo aver raggiunto la base della montagna, un aereo di ricerca lo ha individuato e ha inviato una squadra di soccorso.


Coombs è stato portato direttamente in ospedale dove ha trascorso i successivi 3 mesi su una sedia a rotelle, seguiti da altri 3 con le stampelle. Si è ripreso completamente e non ha perso nemmeno parti del corpo a causa del congelamento, oggi è il proprietario della scuola d'avventura per cui lavorava al momento dell'incidente e continua a scalare.